La separazione dei poteri che non c'è.

Il perenne conflitto politico istituzionale mai affrontato.

 

 

Pongo sul tavolo una riflessione e lascio agli esperti costituzionalisti e politologi il compito della risposta.
La Costituzione ha provveduto a tutelare ed a proteggere la "Sovranità del Popolo" e le sue regole democratiche con la separazione dei Poteri.
Ora noi sappiamo che il Legislativo produce le leggi,  l'Esecutivo governa con le regole esistenti e se abbisogna di nuove leggi, le deve chiedere al legislatore al quale può "solo" suggerire eventuali proposte e lasciare al Parlamento l'onere della sua funzione sulla decisione finale, infine il Giudiziario vigila, tutela, garantisce ed interviene per far rispettare i principi della Costituzione e le leggi raccolte nei diversi Codici.
Al Governo fanno capo le forze militari ed una parte delle forze dell'ordine pubblico, mentre al Giudiziario fanno capo le forze investigative e la parte delle forze dell'ordine pubblico pertinenti agli interventi giudiziari.
Così dovrebbe essere, ma in realtà già da sempre, fin dall'inizio non si è mai potuto rispettare questa disposizione a causa di una condizione di carattere strutturale che non consente di impedire il conflitto di interesse esistente tra Legislativo ed Esecutivo.
La spiegazione è molto semplice, il nostro sistema politico (forse come tanti altri) è concepito con regole tali per cui il partito o la coalizione che dal consenso elettorale ottiene la maggioranza al parlamento, è anche il partito (o coalizione)  legittimato a governare, cioè a scegliere il primo ministro e la compagine ministeriale con uomini della “propria parte politica”.
Ciò è devastante per la democrazia perché significa che i ministri e il capo del governo, sono le stesse influenti persone ai vertici del partito o della coalizione di maggioranza che siede in Parlamento, la conseguenza ovvia e che se un esecutivo coltiva idee totalitaristiche  o ambizioni di potere o di mal affari  corruttivi e clientelari,  può influenzare ed adoperare la maggioranza parlamentare per condizionare il lavoro legislativo a proprio vantaggio ed interesse, è vero che gli strumenti legislativi per impedire situazioni del genere ci sono, ma non hanno la forza sufficiente per contrastare e debellare totalmente una simile eventualità,  specialmente se condivisa con la complicità di una classe politica corrotta e strumentalizzata,.
Per eliminare questo obbrobrio politico strutturale, secondo me, si dovrebbe concepire un meccanismo che chi ottiene la maggioranza al Parlamento debba come contro partita, detenere una minoranza nell'esecutivo o fare in modo che i governi siano sempre composti da esperti competenti estranei al mondo dei partiti, meglio se non tesserati e che gli stessi siano scelti da “primarie popolari” .
Una ulteriore e radicale proposta di modifica strutturale politica, adeguata ed in piena sintonia con l'intendimento costituzionale è pubblicata in questo sito alla pagina dal titolo "la sovranità".

 

marco turco