La corruzione in politica forse non potrà mai essere debellata, ma nemmeno contenuta se non si modifica il sistema.

 

 

Da anni assistiamo ad un degrado e ad una degenerazione della politica ad opera di quel fenomeno criminale che è la "corruzione" ed il cui "virus", secondo la mia ossessiva convinzione, trova il suo ideale humus di proliferazione nei "PARTITI".

Quali elementi mi inducono a formulare una simile affermazione?  

Ecco le ragioni: 

Diamo per condizione acquisita la conoscenza della storia, sull'origine dei partiti e la loro evoluzione fino ai giorni nostri, inoltre possiamo con certezza affermare che attualmente non esiste nessun popolo al mondo politicamente governato senza i "partiti", ovvero senza quelle divisioni ideologiche di origine etniche, economiche, culturali, sociali, religiose, corporative,.. ecc, che nascono, si sviluppano e condizionano la politica all'interno dello stato sociale di ogni nazione.

Anche le nazioni governate a regime totalitario e a regime dittatoriale si richiamano a principi di partito che generalmente in questi casi sono di carattere etnico - xenofobo ed espansionistico finalizzato alla conquista del potere e talvolta falsamente legittimato da pretesi ed inesistenti motivi religiosi che unitamente ad una martellante propaganda psicologica, influenza e suggestiona le menti acquisendo consenso, seguaci e sostenitori in un'ampia parte della società.

Infatti i regimi oligarchici totalitari o dittatoriali, sono l' espressione estrema della manipolazione di un partito e della sua ideologia per accentrare il potere nelle mani di uno o di pochi soggetti .

È chiaro che questo tipo di risvolto, come detto, rappresenta l'evoluzione "più estrema" che un partito potrebbe subire, ma nella normalità, l' evoluzione fisiologica naturale verso l'affermazione politica di un partito la si può sintetizzare in tre stadi o tappe successive:

 

1 - Nascita mediante la raccolta di consensi per una causa, in nome di una ideologia e mille promesse di buone intenzioni.

2 - Meritato successo e quindi ingresso nelle istituzioni, ovvero nell'apparato della gestione politica del paese con l' acquisizione automatica di una porzione di potere (proporzionale alla quota conquistata) affiancandosi così agli altri partiti già affermati ed esistenti e ai nuovi partiti che abbiano anch'essi superato la soglia del consenso necessario per entrare nelle istituzioni.

3 - Messa in atto di tutte le strategie e compromessi possibili (legittimi e anche meno legittimi) a sostegno della parola d'ordine "non perdere assolutamente la posizione conquistata e se mai operare verso una maggior espansione ed acquisizione di potere".

 

A questo punto il partito è pienamente dentro nel gioco dei poteri ed indipendentemente dall'ideologia, dal colore, dal simbolo e dalla percentuale conquistata, accadono alcuni fenomeni ed avvenimenti conseguenziali che "non si possono evitare" (e che non potrebbe evitare nemmeno una lista civica di Beppe Grillo se riuscisse ad entrare nelle istituzioni), questi avvenimenti sono:

 

a - Il partito (o altro gruppo precostituito) diviene soggetto d'attenzione dei "potentati" (banche, assicurazioni, lobbie, corporazioni, multinazionali, palazzinari, caste, massonerie ed in alcune regioni anche criminalità organizzate) che, con offerte di danaro in tangenti o donazioni materiali di diverso tipo o con assegnazione di cariche manageriali o rappresentative ben retribuite offerte direttamente all'esponente del partito o per qualcuno dei suoi famigliari, cercheranno di agganciare uno o più interlocutori di rilievo, tra i leader all'interno del partito o del gruppo preso di mira.

Reputo superfluo star a spiegare i motivi di queste azioni, che sono lungi dalla condivisione delle ideologie e delle quali se ne fregano ampiamente, lo scopo dei potentati è d'introdursi per asservire e sottomettere il partito ai propri lucrativi interessi, orientando scelte, leggi e decisioni.

b - In mancanza di un aggancio diretto con esponenti leader del gruppo, i "potentati" non si scoraggiano e reagiscono per altre vie tesserando e inserendo propri personaggi attraverso le istituzioni locali, comuni, provincie e regioni, agendo cioè direttamente sulla collettività nella fase elettorale perché a loro i mezzi economici per sostenere propagande, non mancano e possono anche comprare voti, ottenere voti in cambio di favori, offrire posti di lavoro o facendo promesse di vario tipo, nonché, alle volte, elargendo offerte di protezione che i potentati criminali accompagnano spesso con pressioni di forza ed intimidazioni, tutti voti che mai nessun partito si sognerebbe di disdegnare proprio per la loro naturale ambizione espansionistica e di potere, consentendo così l'infiltrazione di questi manovratori politicanti a scopo di lucro.

c – Gli esponenti leader dei partiti (tutti) che lavorano ed operano nelle istituzioni fianco a fianco, anche se in contrapposte posizioni, tendono umanamente ad un rapporto collegiale che li spinge a legare amicizie e spesso ad intrecciare "piccoli" compromessi attraverso reciproci scambi di favore che con il passare del tempo divengono rapporti sempre più grossi ed intensi, al punto da trovarsi legati in una sorta di "ricatto di favori" e maturano uno "spirito di corpo" che li stimola ad un "reciproco mutuo sostegno" che unitamente ai "privilegi" di cui dispongono, si relegano in una spontanea "corporazione politica" popolarmente ed a ragione, definita " casta " dalla quale non vorrebbero mai più uscirne.

d - Alla prima e più piccola minaccia di una eventuale recessione di consenso e perdita di potere i partiti tutti, prima o poi reagiscono accettando compromessi di ogni tipo pur di non rinunciare nemmeno ad uno spillo, piuttosto creano alleanze da voltastomaco, ma rinunciare o retrocedere mai.

 

Generalmente, i partiti sono originati da nobili intenzioni con propositi sociali di migliorare la qualità della vita dei cittadini, ma i fenomeni su descritti, prima o poi finiscono sempre per trovarsi sul sentiero di ognuno di essi, non è una questione di persone, ma è una questione di "natura genetica strutturale del sistema partitico", infatti, si può affermare che i partiti, virtuosi e non virtuosi sono sempre e comunque dei soggetti a rischio, sono tutti vulnerabili, come dire che i partiti sono tutti "portatori positivi del virus corruzione"ed appena il "corpo" accenna ad un cedimento immunologico il virus si espande rapidamente ed infetta irrimediabilmente l'intero corpo compromettendone anche le parti sane.

È vero che la qualità delle persone e la loro integrità etica e morale sono gli antidoti immunologici contro ogni attacco di corruzione, ma non appena cominciano a subentrare persone di diversa statura morale ecco che il grado immunologico cambia, molte volte le persone, pur essendo incensurate, "appaiono" oneste, purtroppo le persone che sono integre nei valori che contano, non durano in eterno, prima o poi vanno sia per cause naturali che per sostituzione, ma alle volte anche la persona inizialmente integra, posta sotto la pressione continua della tentazione, cede e cambia rotta perdendo l'orientamento della giusta via, ma tutto questo accade perché è la struttura morfologica del sistema partitico che lo consente, in quanto lo espone all'attenzione e all'attacco di offerte appetibili da parte dei "potentati", inoltre vi è la consapevolezza che i reati commessi all'interno del "recinto partito" si possono nascondere meglio alla vista dei cittadini, anche per una sorta di collegialità del gruppo che preferisce censurare e nascondere ogni minimo scandalo piuttosto che rischiare la perdita di potere (senza ulteriormente aggiungere che da noi in Italia si è introdotta anche la consapevolezza della "non punibilità dei reati per gli appartenenti alla casta").

In tutta questa vicenda di "mala politica partitocratica" che ostacola e vanifica la democrazia ed il diritto di "esercizio della sovranità del popolo", il ruolo dei cittadini è solo quello di essere manovrati e manipolati nelle scelte perché vengono indirizzati verso coloro che posseggono la maggior quantità di mezzi di propaganda e che adoperano le astuzie  più appetibili e convincenti anche se spudoratamente false ed ipocrite, praticamente i cittadini sono usati e raggirati con promesse solo per la designazione del quadro partitico al potere politico, poi abbandonato a se stesso, senza ricevere ne avere alcun profitto ne alcun ritorno in servizi e migliore qualità della vita, proporzionalmente al prezzo pagato in termini di contributi ed oneri sociali e politici versati, meglio formulando, " soldi che vengono indebitamente sottratti dalle tasche dei cittadini per finanziare le loro corruzioni politiche".

Queste sono le mie riflessioni da cui traggo la conclusione che mi fa affermare e sostenere con convinzione che per eliminare o ridurre al minimo o comunque per scoprire con rapidità, ogni tipo di "corruzione politica", bisogna "allontanare i partiti dalla gestione politica" ed impedire loro, non di esistere, ma di collocarsi all'interno delle istituzioni dello stato, cioè bisogna modificare il sistema politico-sociale in maniera tale da mettere i partiti fuori dalle Istituzioni che non intralcino ne ostacolino la sovranità dei cittadini e non possano manipolare la cosa pubblica.

Questa prospettiva non è ne assurda ne utopica, la Costituzione Italiana non parla mai di partiti ma di "circoscrizioni". 

 

marco turco