Mi chiamo Marco Turco, sono un italiano che vive in Germania e sto divulgando in rete alcune riflessioni seguite da proposte "riformiste" con l' intenzione di raccogliere opinioni per verificare in che misura possano essere condivise o condivisibili e quali ragioni concrete potrebbero ostare al funzionamento di un modello politico/sociale come quello che sottopongo all'attenzione dei lettori.
Premetto, non sono uno scrittore abituale e l'arte della scrittura, purtroppo non ha mai inteso voler far parte del mio bagaglio attitudinale, per cui errori, ripetizioni o forme non corrette, spero non precludano la comprensione e l'essenza della tesi.

Il grande progetto

Ma i partiti sono davvero indispensabili per il funzionamento democratico di uno stato ?

 

            
Le "Comunità Territoriali" per una Democrazia  Diretta reale.

La libertà di associarsi in partiti non vuol dire "dover" conferire ad essi il potere assoluto della gestione politica, ne giustifica la loro ingerenza nelle Istituzioni dello Stato.

Il fallimento della cosi detta "demoicrazia rappresentativa".

Le culture e le esperienze formano ed evolvono le società, ma talvolta, determinate formule e modelli sociali, nonché comportamenti e prassi abituali, si radicano così profondamente nella contemporaneità di un determinato periodo storico, al punto tale da impedirne la sola immaginazione di nuove e/o diverse concezioni, si è capaci di intuire che qualcosa è da cambiare perché spesso si dice "così non può andare avanti", poi però si continua a ricadere nelle stesse formule già dimostratesi imperfette e non si riesce a trovare il modo di correggerle.
Generalmente si è convinti che le persone virtuose possano far funzionare il sistema nel verso giusto, non è errato, ma si trascura che le persone non sono eterne, non rimangono le stesse per sempre e anche le stesse, talvolta cambiano, ciò nonostante non riusciamo a comprendere che è il sistema, nelle maglie della sua struttura, a dover essere modificato, perché se è vulnerabile al malaffare ed alla corruzione, come infatti lo è, trattasi di un pessimo sistema.
Da oltre un secolo le nazioni si governano con le dittature o con i partiti e noi siamo talmente prigionieri da questo condizionamento di cultura partitocratica che non riusciamo nemmeno a supporre il concepimento di una gestione politica senza la loro intermediazione.
Nessuno può negare che un certo movimento è già in atto ed è sempre più forte il senso di repulsione e di avversione che si sta diffondendo nei loro confronti e molti sono già coloro che ne predicano l'allontanamento dalle istituzioni, me compreso, ma la domanda è "quale struttura politico-sociale si dovrebbe adottare, se si volesse togliere dalle mani dei partiti la gestione della politica che esercitano all'interno delle  istituzioni? ".
l tempi delle politiche gestite dai partiti in nome di principi ideologici sulla base di dottrine religiose o massoniche, correnti filosofiche, ordini di mestieri o movimenti di classi sociali, cominciano a venir meno.
Come da un risveglio sono sempre di più le persone che prendono coscienza e cominciano a comprendere che le ideologie astratte non possono risolvere i problemi reali e concreti che riguardano tutti a prescindere dal credo e dal colore che ognuno ha il "libero diritto" di coltivare.
Le questioni reali e che non sono pertinenti ad una unica categoria ideologica sono: ambiente, ecologia, energia, spazzatura, casa, istruzione, economia, lavoro, adeguamenti salariali, sicurezza, lotta alla criminalità, migrazioni ed integrazioni, salute e benessere, libertà e democrazia, giustizia e uguaglianza, strozzinaggio bancario, ..... questi ed altri sono i temi concreti con cui i tutti i cittadini sono ogni giorno chiamati a confrontarsi e a dover affrontare, piuttosto lavorando insieme verso il comune ideale di un mondo migliore anziché contrapposti in nome di un partito e di un conseguente paranoico ed astratto idealismo ideologico.
Negli ultimi tempi i partiti si agitano, si fondono , si coalizzano, rinnegano il proprio passato, perdono o ripudiano l' originale identità, non si distinguono più l'uno dall'altro, sostengono di adeguarsi alle nuove esigenze, in realtà non sono necessari per la gestione politica di un paese, l'unico motivo per cui non si vuole mollare il sistema partitocratico è perché esso costituisce un baluardo di garanzia al mantenimento ed alla stabilità della poltrona, ambizione massima di ogni politicante perché gli conferisce privilegi e la possibilità di parassitare sulle spalle della collettività, ogni altro motivo è sostituibile da una partecipazione diretta dei cittadini alla gestione del Paese, è solo questione di organizzazione.
Nella Costituzione all' ART.1 si sancisce il principio secondo il quale il Popolo è Sovrano, poi, all' ART.49 si consente ai cittadini di associarsi ai partiti (quindi non è ritenuto obbligatorio appartenere ad un partito e nemmeno sono essi contemplati nella Costituzione come parti integranti della struttura istituzionale, ma solo.....) per "concorrere a determinare" la politica nazionale, purché si eserciti con metodo democratico, formulazione che evidenzia l'intenzione di consentire ai partiti un intervento di vigilanza e di garanzia al buon funzionamento della politica controllando ed operando dal di "fuori" delle strutture istituzionali (infatti nella Costituzione originale non si rileva ne contempla la benché minima disciplina di dipendenza e tanto meno di sub-alternanza delle Istituzioni ai partiti).
I nostri Padri Costituenti, Grandi Uomini d'Onore ed elevato senso civico, hanno certamente capito che i partiti sono estremamente vulnerabili alla corruzione, perché nella Costituzione, non si dà ad essi alcuna rilevanza Istituzionale, ne specifica una loro ben definita collocazione nella struttura istituzionale del sistema politico del Paese, tanto è vero che la parola partito, in tutta la Costituzione compare solo una volta e non in un contesto di soggetto specifico a se stesso ma come complemento di autorizzazione ai cittadini elettori consentendo loro , chi vuole e chi lo desidera , di associarsi in partiti, il che significa che sono in primis i cittadini tutti (in possesso dei requisiti) ad avere il diritto di assumere cariche politiche nelle Istituzioni, indipendentemente dalla appartenenza o meno ad associazioni di partito.

Invece il termine "circoscrizione" è un elemento strutturale del sistema Stato che indica la frazione di Popolazione residente in un "circoscritto territorio" (locale, comunale, regionale o nazionale) e ad essa, soltanto ad essa, le si attribuisce il diritto ad essere rappresentata in Parlamento da un numero di seggi proporzionale al numero degli abitanti della circoscrizione stessa (vedi Art. 56 e Art. 57 della Costituzione Italiana) e non si fa alcun cenno ne riferimento ai partiti, ciò significa che secondo la Costituzione, i candidati ai ruoli politici dovrebbero provenire, essere eletti e rappresentare le circoscrizioni, ovvero i cittadini e non i partiti.

Infatti una reale Sovranità dei Popoli non ha mai potuto e non potrà mai essere esercitata concretamente là dove Istituzioni ed Amministrazioni Pubbliche sono soggette alle ingerenze dei partiti. Vi è una profonda distorsione di interpretazione, si fa passare per democrazia ciò che in realtà è ed è sempre stata partitocrazia meglio ancora oligarchia partitocratica.
È vero che alcuni partiti, nella storia delle conquiste sociali, hanno avuto un ruolo determinante, ma solo ed unicamente come "soggetto di supporto e contenitore" di quei grandi uomini che nel passato hanno lottato e talvolta dato la vita per la Pace, la conquista dei diritti di Libertà, di Democrazia ed ogni altro Diritto.
La maggior parte dei nostri partiti oggi sono contenitori di parassiti coagulati in caste che operano contro i Cittadini, sono una minoranza i "veri politici" che "vorrebbero operare" per il bene comune del Paese, ma sono ostacolati da quelli che invece fanno finta e che in realtà perseguono interessi personali, ambizioni di potere, di poltrona e di parte.
I partiti sono diventati lo strumento principale al servizio ed agli ordini dei potentati (banche, massonerie, lobby, mafie,...)
I partiti, anche i più onesti, virtuosi e severi, sono un terreno a rischio in cui, con estrema facilità, nascono e si consolidano corruzioni, tangenti, peculati, privilegi personali e clientelari, nepotismi, abusi, connivenze, apparentamenti con organizzazioni criminali, massonerie, mafie, caste e lobbies parassite, sempre ed unicamente a danno dei Cittadini.
Il solo rischio potenziale è già più che una sufficiente ragione per procedere alla loro immediata esclusione dalla gestione politica dello stato sociale.
I partiti nascono per i cittadini, ma poi vivono per se stessi perché una volta conquistata quella porzione di potere che li introduce nel circolo della gestione politica, subentra la preoccupazione di non retrocedere e se mai di rafforzare la posizione, ambizione che richiede una concentrazione sull'acquisizione di maggior consenso ad ogni costo e con ogni mezzo, spesso dimenticando e trascurando le cause reali dei cittadini.
I partiti si reggono su false promesse che sono costretti ed obbligati a fare all'elettorato, (regolarmente tradito), perché senza il consenso dei cittadini non sono niente, più che niente.
La realtà è che i partiti hanno esaurito il loro ruolo nella storia dell'evoluzione politico-sociale perché non rappresentano più i cittadini ma sono divenuti  curatori degli interessi delle lobbie da cui ricevono lauti compensi per il loro servizio anti sociale, vanno allontanati dalle istituzioni quanto prima.
I partiti sono un ostacolo, molto ONEROSO che si frappone tra il cittadino e la buona amministrazione.
Con il recupero del danaro pubblico relativo al loro costo e alle conseguenti mangiatoie parassite, che si andrebbe a risparmiare estromettendoli, oltre che a risanare l'economia del Paese, si potranno affrontare gli investimenti necessari per la realizzazione di un nuovo sistema politico da costruire su principi costituzionali come la sovranità reale dei cittadini.
Praticamente una riforma istituzionale che introduca delle regole attraverso le quali, coloro che andranno ad assumere delle cariche politiche ed amministrative nelle Istituzioni dell'apparato dello Stato, siano eletti direttamente dai cittadini i quali andranno a scegliere le persone tra candidati incensurati e competenti, a partire dai propri territori locali, ovvero ogni cittadino apparterrà (come per esempio già ora avviene per le circoscrizioni elettorali) ad una circoscrizione territorialmente definita ed in essa, i cittadini dovranno individuare i loro rappresentanti politici tra le persone della stessa circoscrizione, quindi non più individui legati a partiti ma alle proprie circoscrizioni, così come palesemente concepito dalla Costituzione.
A tale scopo propongo un progetto strutturale per un sistema sociale che riconsegni ai Cittadini la Sovranità ed il controllo politico fondato sulla "istituzionalizzazione del territorio e del gruppo naturale che in esso risiede" ovvero del luogo in cui ciascuno abita e a cui ciascuno appartiene, in questo modo si eliminerà quella grossa fetta di criminalità derivante dalle politiche delegate che consente ai politicanti di manovrare e manipolare i beni pubblici dietro le quinte, all'oscuro dai Cittadini.

COMUNITÀ LOCALE - "CL" - chi? cosa? dove ?

Fino ad oggi i Cittadini hanno sempre delegato i partiti ad occuparsi della gestione politica del Paese.
Con la legge elettorale attuale, i cittadini non possono più esprimere la propria preferenza perché è stata introdotta una norma incostituzionale con la quale i partiti si sono arrogati l'arbitrio di designare alle cariche politiche, le persone che vogliono, ponendole nei ruoli istituzionali che a loro fa più comodo, fatto gravissimo perché lede la Democrazia nei suoi principi fondamentali dei Diritti di Libertà e Sovranità.
Domanda: "Perché dobbiamo delegare altri soggetti a decidere per noi?".
La domanda è provocatoria perché non è riferita solo ai parti ma a tutte le forme di raggruppamenti, movimenti ed associazioni in quanto si tratta sempre, dover delegare e consegnare la fiducia dei cittadini in mano a "gruppi precostituiti e non naturali" ricadendo e ripetendo l'errore del rischio potenziale già su descritto.
Le liste civiche potrebbero funzionare fin tanto che rimangono legate al proprio "luogo" di nascita e fin tanto che qualcuno, sul modello di Beppe Grillo, conferisca loro il certificato di trasparenza, ma anche le persone al di sopra delle parti come Beppe Grillo, prima o poi vanno e chi prenderà il suo ruolo? il successore avrà le stesse virtù?
- A questo punto sorge l' interrogazione:
"Come trovare le persone a cui affidare gli incarichi politici ed amministrativi nelle Istituzioni, chi dovrebbe gestire il potenziale umano nella scelta e nella candidatura di esse, funzione che da sempre fino ad ora è stata espletata e manovrata dai partiti?"
La risposta è molto semplice: "noi territorialmente dobbiamo gestire la scelta delle persone e non delegare altri soggetti per nostro conto come abbiamo fino ad ora sempre fatto ponendoci nelle mani avide dei partiti".
Per spiegare come ciò sia possibile ho bisogno di richiamare l'attenzione su una riflessione.
Il luogo dove abitiamo è composto da un insieme di persone che vivono e si muovono in un comune contesto territoriale famigliare o per lo meno abituale, con più o meno annesse e connesse infrastrutture, mi riferisco a quel complesso ambientale e sociale costituito dai vicini di casa, dalle scuole, dal rione, dai negozi, la chiesa, la parrocchia, la moschea, il paese, insediamenti produttivi, viabilità e così via, cioè tutta una serie di realtà umane e territoriali, di rapporti sociali e infrastrutture, che costituiscono l'ambiente in cui quotidianamente operiamo, agiamo, ci muoviamo, coltiviamo i nostri rapporti sociali, praticamente viviamo.
Ebbene quella realtà, quel nucleo sociale, quell'insieme di persone con le quali, direttamente o indirettamente, condividiamo la nostra funzione del vivere quotidiano, costituisce il "gruppo naturale" a cui in questo testo sto facendo riferimento ed al quale ciascuno di noi appartiene e che possiamo definire "COMUNITÀ LOCALE", che non è una associazione precostituita bensì un gruppo, (insisto con l'attributo) "naturale" che esiste e di cui siamo parte integrale dal momento stesso in cui abbiamo scelto il luogo della nostra "stabile dimora", non volerlo accettare o in esso non riconoscersi è come non riconoscere di esistere, ameno che non si vada a vivere da soli e isolatamente da tutti e da tutto perché una sola altra persona accanto genererebbe già una condizione di micro comunità con precise esigenze di reciprocità sociali.
All'interno di ogni Comunità Locale vi sono naturalmente delle diversità sociali talvolta molto accentuate, mi riferisco alle differenze economiche, di culto, professionali, intellettuali, comportamentali, di mentalità ed altre, ebbene queste diversità possono costituire la ricchezza della comunità stessa perché attraverso il dialogo possono maturare da una parte la tolleranza, l'accettazione, l'insegnamento, il sostegno, l'aiuto, la solidarietà e dall'altra parte le conoscenze, l'integrazione, l'apprendimento e da tutte le parti il rispetto reciproco ed il rispetto dell'ambiente, praticamente un operare insieme al perseguimento di un unico obiettivo: il benessere sociale che si ottiene solo ed unicamente elevando la qualità della vita di "ogni singolo".
Ecco quindi il soggetto Comunità Locale, gruppo naturale che esiste a prescindere ed al quale ciascuno di noi appartiene perché legato al territorio in cui viviamo, nello stesso tempo assolutamente libero perché non vincolato da norme precostituite di condivisione associativa e che, opportunamente organizzato con regole molto semplici, può gestire la potenzialità umana da destinare alle Istituzioni dello Stato, ripeto, funzione fino ad ora delegata ai partiti.
Certamente le Comunità Locali, in quanto tali , non sono gruppi da cui si possono allontanare coloro che hanno problemi con la Giustizia perché fanno parte della società, ma per la gestione politica si dovrà porre come condizione fondamentale, il divieto assoluto alla candidatura, per qualsiasi ruolo politico e di pubblica amministrazione, a tutte le persone con precedenti penali o con processi penali a carico ed in corso fino a sentenza definitiva.
Dopo la descrizione sulla natura delle "CL" vediamo come praticamente dovrebbero inserirsi in una ipotesi di funzionamento per la assegnazione e la copertura di tutti i ruoli istituzionali fino al presidente del consiglio e della repubblica, senza la presenza ne la intermediazione dei partiti.

Le COMUNITÀ LOCALI "CL" fulcro del nuovo modello Politico Istituzionale.
 
La "CL" dovrà essere il primo e più importante soggetto giuridico nella scala Istituzionale della politica perché è quello che garantisce la reale Sovranità dei cittadini.
In primo luogo si dovrà procedere alla conformazione concreta delle "CL" ed un esempio di procedura potrebbe essere attuato nel modo seguente ovvero tracciando un mosaico del territorio nazionale, in cui ogni tassello costituisca un' unità civica dal nome, appunto, Comunità Locale "CL" (sulla falsa riga dell'attuale mosaico composto dalle circoscrizioni elettorali).

L' esempio in concreto:

- In Italia abbiamo una popolazione di circa 60 milioni di persone, 8.103 Comuni distribuiti in 20 Regioni .
- Per ragioni di equità sociale, uniformità politica nazionale e semplicità burocratiche, si potrebbe stabilire che ogni unità CL sia composta da circa 6000 cittadini abitanti residenti nel medesimo quartiere urbano o circondario rurale.
- Ne conseguirà che su tutto il territorio Nazionale andranno a costituirsi circa 10.000 Comunità Locali.
- L' area territoriale di competenza ad ogni unità CL dovrà essere determinata dall'insieme delle aree di proprietà privata e di uso comune che la popolazione "residente", costituente l'unità stessa, abita.
-Ad ogni singolo Comune l'onere della pianificazione e suddivisione in "CL"
- I Comuni con abitanti residenti inferiore a  3999 persone, prima di procedere alla formazione delle CL, dovranno accorparsi con altro (o altri) comune confinante fino a raggiungere (e/o superare) il numero ideale di almeno una unitàCL.
- I Comuni con abitanti da 4000 e fino a 6000 potranno allo stesso tempo costituire Comune e unità CL.
- I Comuni con oltre 6000 abitanti, dovranno procedere dividendo il numero degli abitanti residenti per il numero ideale di 6000, la parte intera del risultato determinerà la quantità delle CL che si dovranno formare nel Comune, mentre la quantità numerica reale delle persone per ogni CL, dipenderà dal resto aritmetico derivante dall'operazione di divisione.

- Esempio di operazione:
Un Comune con 39.638 abitanti : (diviso) "6000"(numero ideale) = 6 (con il resto di 3638).
Ciò significa che 6 (parte intera) saranno le CL quindi il comune si suddividerà in 6 parti territoriali in maniera tale che  ciascuna CL contenga la stessa "forza quantitativa" di abitanti, per cui "matematicamente" in teoria avremo:
39.638 abitanti , diviso 6 CL= 6606 cittadini per ogni CL con il resto di 2
quindi "teoricamente" 5 CL saranno composte da 6606 persone ed una CL sarà composta da 6608.

-Nella pratica invece si dovrà tener conto di alcuni elementi fondamentali .

- È evidente che l' esattezza matematica non potrà "mai" essere applicata al 100% per diversi motivi,  un esempio, non è logico andar a dividere gli abitanti di un condominio o di un complesso condominiale su due diverse CL per rispettare la matematica, ma si adopererà il criterio di un equilibrio numerico nel  rispetto di una uniformità territoriale, ambientale e sociale. In questo caso si dovrà consentire una variazione  entro i limiti  di più o meno 5% di 6000  "numero ideale" .

Per esempio, può accadere che in funzione al principio dell'uniformità territoriale e ambientale, in uno stesso comune una CL sia formata da 5700 ed un'altra da 6300 persone, in questo ordine numerico si potrà  ritenere per convenzione che le due CL rientrano "nella medesima categoria" di "forza quantitativa"

- È anche evidente che differenze numeriche all'interno di una stessa CL , saranno costantemente in variazione conseguenti a nascite, decessi, traslochi, matrimoni, separazioni, composizioni e/o  scomposizioni di nuclei di persone a diverso titolo (famiglia, convivenza, o altro..),  il sorgere di nuovi insediamenti abitativi, fenomeni di migrazione...etc.
- Le variazioni demografiche rilevanti, oltre i limiti in senso crescente, comporterà uno sdoppiamento della CL o in caso inverso di decrescita al di sotto di un certo limite, si procederà all'accorpamento dei componenti alle CL immediatamente vicine.
-Le variazioni e le modifiche si dovranno "attualizzare" un anno prima della fine di ogni mandato elettorale, ciò per consentire di affrontare le nuove elezioni di turno nell' assetto demografico e territoriale reale che si presenterà al momento della tornata elettorale.
- Dal punto di vista tecnico, la composizione iniziale delle CL è facilmente determinabile con uno dei numerosi programmi che già esistono sul mercato e con cui si possono elaborare dati di diversa natura, in questo caso si tratterebbe di abbinare i dati relativi ai residenti dei comuni con le planimetrie catastali senza far riferimento ai proprietari, ma solo al numero degli abitanti che effettivamente risiedono e vivono in ogni singola particella catastale.
Praticamente computerizzando i dati in un programma grafico, si farà in maniera che le particelle catastali appaiano sullo schermo con all'interno di ciascuna un numero che indichi la quantità di persone abitanti ed in essa residenti.
L'operatore, cliccando su più particelle adiacenti, queste devono rimanere catturate all'interno di una unica linea di confine e nella sua area deve comparire un numero unico pari alla sommatoria degli abitanti prima indicati separatamente nelle singole particelle.
Così proseguendo l'operatore, attenendosi ad alcuni criteri prestabiliti, andrà ad aggiungere ulteriori particelle fino al raggiungimento del numero ideale di persone per la costituzione di una unità CL ed il risultato sarà quello di aver contemporaneamente circoscritto e messo in risalto anche il territorio di competenza alla CL stessa .
Analogamente si dovrà procedere per la definizione delle successive CL fino a copertura dell'intero territorio comunale. Ogni comune sarà dotato di analogo programma e di uguale procedura e ad ogni comune spetterà l'onere d' informare ogni singolo cittadino e/o nucleo familiare, sia sul codice di identificazione della propria CL che sulle sue diverse funzioni: politiche, informative, consulenze e servizi e come agli stessi si potranno accedere.
Il programma dovrà poi mantenersi collegato con le relative anagrafe per registrare ed elaborare in tempo reale le variazioni che avverranno, quindi sarà lo stesso programma a segnalare quando una CL risulterà in eccedenza o in difetto numerico di abitanti, fornendo anche la possibile soluzione di modifica.
- Le CL dovranno attenersi tutte alle stesse regole statutarie definite su proposte dettate dai Cittadini e portate a votazione in rete a livello Nazionale.
- Le CL costituiranno il Soggetto Istituzionale di Base nella struttura politica del Paese.
- Ogni CL dovrà disporre di una sede quale punto di riferimento dei Cittadini con funzioni politiche, sociali e di servizi di vario tipo, tra cui anche consulenze professionali gratuite.
- In ogni sede CL la comunità dovrà comporre il gruppo di gestione permanente che sarà costituito da un coordinatore/trice responsabile e degli addetti (il numero del personale è da stabilire secondo volume di lavoro presumibile) da assumere regolarmente ed i cui dipendenti dovranno essere abitanti residenti nella medesima CL anche se ciò può apparire discriminante in realtà trova giustificazione in due ragioni : la prima che la popolazione di ogni CL dovrà avere diritto ad una pari opportunità di posti di lavoro come per ogni altra, la seconda che trattandosi di persone proveniente dallo stesso territorio e tessuto sociale, non solo conosceranno meglio di altri le problematiche ed i bisogni locali, ma essendone anche personalmente usufruenti delle attività e delle decisioni territoriali, ciascuno andrà ad operare con maggior cognizione di causa e naturalmente con maggior interesse.
- Il personale provvederà all'organizzazione della sede ed alla sua amministrazione.
I dipendenti potranno anche candidarsi per i ruoli politici, ma nel caso venissero eletti dovranno rinunciare definitivamente al posto di lavoro, in quanto lo stesso sarà assegnato ad altra persona senza reversibilità, anche fosse eletto per un solo mandato, questo per evitare che le gestioni "CL" divengano dei "carrozzoni costosi" a spese dei cittadini (il paragrafo è da studiare meglio legandolo probabilmente al livello ed al ruolo politico che le persone andranno ad assumere).
- In ogni sede CL si dovrà formare il piano di lavoro e di coordinamento della comunità circoscrizionale, che sarà pubblicato e discusso in rete con i concittadini stessi e la cui finalità sarà quella di attivare tutti i meccanismi e supporti necessari tendenti al miglioramento ed al benessere della collettività che è raggiungibile solo ricercando comunitariamente il benessere di ogni singolo individuo.
- Tramite la propria CL ogni cittadino potrà, presso la sede o entrando in rete nel sito corrispondente, controllare e partecipare alla gestione, del proprio territorio, del proprio Comune, della propria Regione e della Nazione. .
La differenza sostanziale tra il sistema politico attuale e quello in proposta, non riguarda soltanto l'assenza dei partiti, ma nel fatto che tutto l'Apparato Statale, tutte le Istituzioni ed Amministrazioni di pubblico interesse, saranno direttamente collegate con i Cittadini attraverso la rete, non solo per controllare le attività politiche ed amministrative, ma anche per partecipare concretamente ed in tempo reale con proponimenti, discussioni e votazioni istantanee a tutte le attività di pubblico interesse e quindi, a tale scopo, in rete s'imposteranno dei siti opportunamente programmati per consentire una simile azione.
-In rete sarà creato un sito Nazionale in cui saranno presenti, tutte le Istituzioni ed Amministrazioni, oltre che il Parlamento, tutti i Ministeri, Regioni, Comuni e tutte le CL, anche le Istituzioni Giudiziarie, di Ordine Pubblico, Militari, Sanitarie, Sindacali ed ogni altra, come già detto, di Pubblico interesse, ogni Istituzione avrà la sua pagina a cui corrisponderanno delle sotto pagine per ogni singola materia e/o funzione che si voglia esaminare e prendere in considerazione fin nei minimi dettagli.
- In rete si dovrà creare un sito tipo giornalmastro online esclusivo e separato dagli altri dove, legato ad un sistema automatico di aggiornamento in tempo reale, saranno visibili tutti i bilanci finanziari a partire dallo Stato, Regioni, Comuni, tutti gli Enti ed i settori pubblici, privati e misti, che a qualsiasi titolo ricevono e o amministrino beni e/o denaro pubblico proveniente da ogni forma e/o tipo di pagamento come tasse, contributi, imposte dirette ed indirette, multe, spese, sopratasse, bolli, concessioni, contributi esteri per accordi internazionali, donazioni, lasciti ...etc.
Si dovranno specificare gli importi e la natura di ogni entrata e di ogni uscita, comprese tutte le paghe, stipendi, onorari ed altro che addetti pubblici e/o privati, di qualsiasi livello e a qualsiasi titolo, ricevono danaro pubblico.
Si dovranno trascrivere i bilanci costantemente aggiornati di tutti i finanziamenti interni ed esteri, nazionali e locali, in entrata ed in uscita, specificando le provenienze, le spartizioni e le destinazioni, praticamente dall'emanazione fino all'ultimo beneficiario con tutti gli intermedi passaggi sia per controllare l'esito sul buon fine del bene pubblico che per scoraggiare delitti di peculato .
- Le CL dovranno operare in sinergia, in collegamento diretto e costante tra loro attraverso la rete, cooperando attivamente mediante uno scambio interattivo di informazioni, di esperienze e di soluzioni.
- Un progetto che le CL dovranno  gestire, sarà quello di dare la possibilità a tutti di entrare in possesso di un PC affinché ogni Cittadino possa godere del diritto alla informazione e di partecipazione attiva alla vita politica nonché come mezzo di servizio personale per effettuare ogni genere di pratica burocratica.
- Una funzione importantissima che le CL andranno a svolgere, sarà quella di dare ai Cittadini un servizio con l'intento di abbattere gli ostacoli ed i costi della burocrazia.
- Ogni cittadino, in possesso del codice fiscale ed una password dovrà poter, in tempo reale, eseguire per via telematica qualsiasi richiesta ed operazione burocratica per qualsiasi necessità :"Atti di nascita, di morte, di servizio militare, pensionamento, atti ospedalieri, risultati di analisi mediche, atti e dichiarazioni fiscali, appuntamenti per consulenze mediche o legali o fiscali o altro, atti di proprietà, passaggi di proprietà, società, aziende, iscrizioni, passaporti, patenti, rinnovi, atti e documenti giudiziari, elezioni politiche, etc,..etc; senza giri di carte, senza giri a vuoto, senza attese ne interminabili odissee nei labirinti degli "sportelli" e sopratutto gratis o quasi, niente bolli, niente "notai" casta di privilegiati che senza fare niente (o poco) si arricchiscono smisuratamente ed ingiustamente sulle spalle della collettività, prendiamo esempio dall'Inghilterra e da diversi altri paesi sopratutto nordici, dove atti notarili di qualsiasi genere hanno il costo della sola cancelleria relativa a due o tre euro e non di migliaia di euro come da noi, poi ancora, rinnovi automatici dove sussistono già gli estremi e le condizioni di diritto, senza altri costi ed ulteriori perdite di tempo.
Il mancato incasso di marche da bollo e tasse relative alle pratiche burocratiche, saranno sempre di gran lunga inferiori ai costi di gestione degli attuali, lenti, pesanti ed antiquati sistemi burocratici che sono un ostacolo frenante alla produttività ed alla evoluzione di una società dinamica e moderna.
- Altro progetto che si potrà porre in atto, associando tutte le CL a livello Nazionale, dire basta alle banche private enti di usura e strozzinaggio legalizzato, parassiti della società che operano speculando e lucrando sui beni e capitali prodotti e guadagnati dal lavoro degli altri, al loro posto dar vita ad un sistema di risparmio e credito sociale con partecipazione diretta dei cittadini la cui quota di ciascuno, dovrà essere proporzionale al capitale in deposito e la cui gestione, non a scopo di lucro, consenta l'acquisizione di migliori interessi sui capitali a risparmio e sopratutto consenta di elargire crediti agevolati al fine di promuovere piccole e medie attività economiche e per dare la possibilità a tutte le famiglie nell'opera di acquisto di una casa propria con restituzione del capitale, programmata in misura alle capacità finanziarie di ciascuno.
Questa proposta potrebbe essere meglio definita se venisse elaborata da esperti economisti che in rete potrebbero incontrarsi intervenendo con proposte e progetti in uno scambio reciproco di valutazioni in maniera da mettere in rilievo i progetti migliori allo scopo di consentire l'individuazione del progetto ideale da porre in atto.
- Con un processo analogo, in rete, si potranno affrontare tutti i temi e le questioni che riguardano la vita di una Nazione. Idee e proponimenti potranno giungere da ogni cittadino, ma per le questioni che richiedono conoscenze professionali, saranno gli ordini professionali specifici ad essere gli unici qualificati a livello nazionale, ad esprimere una valutazione ed una scelta, per cui vi saranno materie che potranno essere trattate completamente da tutti i cittadini, mentre altre, pur potendo chiunque partecipare alle idee propositive, solo chi ha le competenze professionali ed accademiche relative alla materia potrà giudicare, valutare ed esprimere un voto a riguardo. Questa è una regolamentazione necessaria e fondamentale per evitare che idee e proponimenti strampalati entrino "casualmente" in gioco solo per aver ottenuto un maggior grado di preferenze maturato da voti affidati "al caso" senza cognizione di causa per la mancanza di competenze conoscitive adeguate.

ELEZIONI POLITICHE


1° GRADO POLITICO - Le elezioni dovranno cominciare dalle CL medesime dove i Cittadini della comunità stessa eleggeranno i rappresentanti che andranno a comporre il Consiglio Comunale.
2° GRADO POLITICO - I Cittadini di ogni Comune, eleggeranno i rappresentanti che andranno a formare il Consiglio Regionale.
3° GRADO POLITICO - I Cittadini di ogni Regione, eleggeranno i rappresentanti che andranno al Parlamento Federale delle Regioni (i seggi del Parlamento non più per settori di partito, ma per Regioni federate ed autonome, con un numero di seggi per ogni regione proporzionale agli abitanti)
4° GRADO POLITICO - I Cittadini della Nazione ovvero gl' Italiani tutti, eleggeranno i Ministri indicando anche chi dovrà svolgere funzione di Primo Ministro (il Governo avrà l'incarico di coordinare a livello di Stato le autonomie regionali in funzione e nel rispetto delle leggi nazionali ed europee emanate e decise nei rispettivi parlamenti, gestendo la parte percentuale obbligatoria del gettito fiscale che le Regioni saranno obbligate a versare per i servizi e rapporti di carattere nazionale ed internazionale).
5° GRADO POLITICO - I Cittadini Italiani eleggeranno i rappresentanti dell'Italia al Parlamento Europeo.

 

Trascuro volutamente le provincie perché concordo con chi le reputa "legislativamente" inutili in quanto le sue funzioni  di servizi territoriali provinciali tipo caserme per la sicurezza, università per l'istruzione, ospedale per la sanità , intendenza della finanza per le imposte , intendenza dell'ambiente ed altre eventuali intendenze possono essere  organizzate e gestite legislativamente dalle regioni  sulla base di esigenze e indicazioni fornite dai comuni presenti nel territorio provinciale risparmiando in burocrazia e costo dell'apparato politico.


- L'assegnazione delle Presidenze e Vicepresidenze potranno essere lasciate alla competenza dei singoli collegi mentre per il Presidente della Repubblica si pronunceranno Governo, Parlamento e Consigli Regionali.
- I candidati dovranno sempre essere Cittadini residenti ed abitanti nel territorio relativo al collegio di candidatura, ovvero nella CL, nel Comune o nella Regione di appartenenza.
- I candidati per ogni ruolo e livello dovranno postare in rete i loro requisiti, titoli , competenze ed insieme al curriculum vitae, una relazione in cui ognuno presenterà se stesso descrivendo le motivazioni che lo inducono a candidarsi, gli obiettivi che si propone nonché i programmi e le azioni che porrebbe in atto per il loro raggiungimento, cioè tutti gli elementi necessari agli elettori per valutare e aggiudicare le preferenze.
- Nessuno potrà candidarsi contemporaneamente in due o più seggi.
- Nessuno a nessun livello potrà assumere contemporaneamente due o più incarichi Istituzionali, a maggior ragione se trattasi di Istituzioni in Ordinamenti diversi e ciò per ovvi motivi conflittuali.
- Per tutti la candidatura sarà limitata a due mandati nello stesso seggio e chi in un seggio abbia già svolto due mandati, potrà successivamente candidarsi ad altri seggi per un solo mandato.
- Nei casi di parità di voto si dovrà procedere secondo le regole del ballottaggio.
- Le pari opportunità dei sessi, si dovranno esprimere concretamente nei fatti e non solo nelle intenzioni.

- Come si può osservare esiste la possibilità di un modello di società senza l'ingerenza dei partiti e senza l'intervento di altre forme di raggruppamenti più o meno civici "precostituiti" semplicemente "cittadini per i cittadini" a partire dal proprio territorio e nel pieno rispetto della Costituzione, certamente sono necessarie delle riforme, ma solo nella parte ordinamentale della Costituzione.

- Le Riforme Istituzionali sono necessarie per creare un apparato dello Stato meno costoso e più efficiente nelle funzioni, così operando si materializzeranno automaticamente i fondi occorrenti per migliorare l'economia ed il benessere degli Italiani.

RIFORME

Allontanamento dei PARTITI dal sistema istituzionale della gestione politica, da non intendere come soppressione della libertà di associazione, ma come estromissione dalle istituzioni dello stato, perché i partiti, se ripuliti eticamente e moralmente dall'inquinamento corruttivo, possono riabilitare la loro originale funzione di garanzia democratica nella tutela delle minoranze, nell'applicazione dei diritti, nello svolgimento di azioni sociali e assistenza ai servizi burocratici, controllo ambientale e controllo della gestione politica, ma tutto "dall'esterno" al sistema istituzionale dello Stato.
Nelle Istituzioni e gestioni amministrative dello Stato devono sedere rappresentanti dei cittadini eletti "nella e dalla" comunità della circoscrizione territoriale di appartenenza ("CL", comuni e regioni) come sottinteso dalla Costituzione e non soggetti tesserati e dipendenti dai partiti.

Abolizione delle PROVINCIE.
Abolizione delle privilegiate REGIONI AUTONOME e costituzione di una autonomia federale per "tutte le Regioni"
Abolizione di TUTTE LE FONDAZIONI INUTILI e PARASSITE
Abolizione dei finanziamenti agli INCENERITORI e CENTRALI TERMONUCLEARI.
Abolizione dei finanziamenti alle STAMPE e GIORNALI.
Abolizione dei finanziamenti alle TELEVISIONI E RADIO PRIVATE.
Abolizione dei finanziamenti alle TELEVISIONI E RADIO DEI PARTITI..
Abolizione dei finanziamenti alle ARTI E MESTIERI "FASULLI"
Abolizione dei finanziamenti alle CINEMATOGRAFIE "FALLITE".
Abolizione dei finanziamenti alle LOBBYS PARASSITE.
Abolizione dei finanziamenti alle COMMISSIONI PERMANENTI "INUTILI".
Abolizione dei finanziamenti alle COOPERATIVE "INUTILI".
Abolizione dei finanziamenti alle ASSOCIAZIONI PER TUTELE "INUTILI".
Abolizione dei PRIVILEGI AI POLITICI.
Abolizione dei PRIVILEGI FISCALI E DI MONOPOLIO ALLE CASTE E LOBBYES
In definitiva si aboliscano tutti quei finanziamenti e privilegi fiscali destinati a lobbies e caste da cui i cittadini non ricevono alcun ritorno economico, ambientale, culturale o scientifico in proporzione al valore del costo e siano invece incentivati tutti i finanziamenti alle ricerche, all'arte ed alla cultura che dimostrano di non essere "carrozzoni di parassiti" ma luoghi di reale sviluppo e arricchimento sia intellettuale che scientifico e che operano all'insegna di una "totale trasparenza".

inoltre:
- Riforma dell'apparato dello Stato nella composizione numerica di tutte le Istituzioni e revisione delle spettanze e competenze relative ad ogni ruolo e livello adeguandolo alla media europea.
Per esempio, unificazione delle Camere in un unico Corpo Parlamentare la cui composizione sia costituita da candidati eletti nella propria Regione di appartenenza e nella quale dovranno risultare essere residenti, il numero dei seggi per Regione dovrà essere proporzionale alla popolazione, per esempio un Seggio Parlamentare per ogni 100.000 abitanti più 1 (uno) per ognuna delle 20 Regione a compensazione del resto aritmetico risultante dalla divisione, se consideriamo l'attuale densità demografica essere intorno ai 60 milioni, secondo l'esempio presunto si otterrebbero circa (600+20) 620 Seggi Parlamentari che le 20 Regioni e non i partiti, si dovrebbero suddividere in proporzione alla propria popolazione, quindi un Parlamento cooperante costituito per gruppi e simboli di Regioni e non un Parlamento conflittuale diviso per colore ideologico che cura più gli interessi propri e delle caste anziché dedicarsi alle cause della collettività.
- Riforma e revisione di tutte le concessioni che lo Stato, Regioni o Comuni, concedono a società e privati, adeguando gli interessi in tutela ed a favore dei cittadini, dando un taglio definitivo a quelle situazioni in cui società e/o privati sfruttano beni comuni a loro esclusivo vantaggio senza tornaconto per la comunità..
- Uno dei primissimi interventi da effettuare sulle Istituzioni è la netta e rigorosa separazione dei tre Ordinamenti dello Stato: LEGISLATIVO - ESECUTIVO - GIUDIZIARIO. Volutamente non li definisco poteri perché tale spetta solo ed unicamente alla Sovranità Popolare.
L' ordinamento Legislativo ed Esecutivo dovrà essere riformato rivedendo ed adeguando "le competenze" in funzione alla nuova impostazione autonoma e federale delle Regioni.
Nessuno, professionista, funzionario, impiegato o politico che svolge un ruolo in un Ordinamento può rivestire una carica o funzione contemporaneamente anche in altro Ordinamento.
- Riforma del sistema Sindacale per un risanamento etico e morale che le ingerenze dei partiti hanno compromesso e per riattivare e ripristinare le sue originali funzioni in tutela dei Diritti di quella parte della società che a qualsiasi titolo abbia un rapporto di dipendenza nel tessuto economico del lavoro.
Unificazione dei Sindacati in una unica sigla nazionale e quattro sotto sigle dei principali settori sindacali che saranno distinti e separati, ciascuno con un proprio consiglio ed organigramma.
I quattro settori saranno: operai, impiegati, dirigenti e professionisti, ogni settore disporrà di compartimenti relativi ad ogni singola e specifica attività.

- Una ulteriore riforma che si potrebbe concepire per una migliore funzionalità e nonostante, meno costosa e meno burocratizzata istituzione è l'unificazione di tutti i Consigli Superiori : dei Magistrati, dello Stato, Corte Costituzionale, Supremo di Difesa e quello Nazionale dell'Economia e del Lavoro, in un unico Consiglio Superiore Nazionale che accorpi tutte le funzioni di cui sopra, naturalmente decentrando i temi a gruppi di lavoro, ma all'interno stesso del CSN.
Il CSN potrebbe comporsi, ad esempio, da 100 membri di cui 55 Magistrati ordinari, civili e penali, scelti per votazione da tutti i Magistrati d' Italia e da 45 Cittadini, non magistrati, scelti per votazione dal Popolo Italiano e questo perché trattandosi di organo garante, preposto al controllo ed alla vigilanza al di sopra e su ogni altro Organo Istituzionale ed Amministrativo dello Stato, è fondamentale vi sia una componente non corporativa a tutela e garanzia della Sovranità dei Cittadini.
I membri non magistrati dovranno essere cittadini con titolo di laurea ed una buona conoscenza in una o più materie tra giuridica, amministrativa, commerciale, scienze politiche, biologia e ambiente.

I membri non magistrati dovranno inoltre, secondo un piano di equità numerica da stabilire, essere cittadini provenienti dalle principali categorie della società civile, come istruzione, sanità, artigianato, agricoltura, industria, commercio, docenza, giornalismo,…,.
I candidati si dovranno presentare in rete con analoghe formalità come per i ruoli politici.
Tutti i membri CSN avranno uguale diritto, il collegio si dovrà rinnovare ogni 7 anni ed ai membri sarà fatto divieto la candidatura oltre due mandati.
Naturalmente la mia è solo una idea con lo scopo d'interessare gli esperti in materia affinché suggeriscano le opportune riforme e dettino le appropriate leggi e regolamentazioni con l'intendimento di migliorare e snellire il sistema, rendendolo più funzionale e meno costoso.

- Un intervento urgentissimo che si renderà necessario è, il ripristino della legalità secondo i principi originali della Costituzione in materia di Giustizia, dove si conferma il diritto universale dell'uguaglianza secondo cui la legge è uguale per tutti, attualmente disattesa e calpestata proprio da chi dovrebbe garantirla, le Istituzioni.
Ripristino dei principi Costituzionali nei diritti processuali, nei diritti risarcimentali, nella certezza della pena, ripristino di una logica distinzione dei reati secondo una scala che tenga conto della loro gravità e pericolosità, sia in ambito civile che penale, nonché un riadeguamento delle pene secondo la scala medesima, ovviamente reintroducendo anche quei reati che sono stati illecitamente estromessi per salvare indegnamente dei colpevoli politicanti.

Chiusura

- Concludendo tengo a precisare che il progetto è un esempio di organizzazione per poter concretamente esercitare la Sovranità Popolare che è possibile conseguire solo mediante una partecipazione diretta e non delegata ai partiti o altre forme di associazioni precostituite.
Ciò non significa che le Comunità Locali debbano necessariamente essere formate da parti uguali di popolazione, ne che il numero delle persone per ogni CL da me ritenuto ideale, debba corrispondere esattamente a quelli da me indicati, ma mi auguro che insieme ne discutiamo in rete, mettendo a votazione idee e proposte e cominciare così a muoverci secondo i canoni della vera democrazia esercitando la nostra Sovranità.
Ciò che si deve leggere ed intendere in questo progetto non è la decentralizzazione in uno Stato Federale di Regioni Autonome che può avvenire o non avvenire secondo la scelta del Popolo Sovrano, ma è la figura innovativa del soggetto Comunità Locale "CL" e la estromissione dei partiti dalle istituzioni sostituendoli con la introduzione delle Regioni in Parlamento, dei Comuni nei Consigli Regionali e delle "CL" nei Consigli Comunali, proprio come vuole la Costituzione, (Art. 56 e Art. 57) e che è applicabile sia con il federalismo regionale che con il centralismo statale.
Se poi alla "CL" le si vuole dare altro nome va anche bene, oppure, qualcuno potrebbe ritenere che i Comuni siano già soggetti sufficienti ad essere considerati Comunità Locale, mi trovano pienamente d'accordo per i piccoli e medi Comuni, ma per quelli i cui abitanti superano, ad esempio, le 15.000 unità, la denominazione di Comunità Locale è opportuno darla ai singoli quartieri o rioni in quanto sono parti sociali con identità proprie e numericamente più a misura del cittadino, in cui ciascuno ha la possibilità di intervenire "attivamente nella gestione politica" della propria circoscrizione territoriale insieme alla "collettività di cui fa parte".

 

marco turco